La sua infanzia era tutta lì.
Nel calore di quelle pietre,
nel profumo di quegli orti,
nelle travagliate stanze avite.
Nel canto malinconico e solitario dell'upupa,
nello starnazzare di galline perse tra uliveti
e campi biondi d'estate.
Nel tuono che improvviso sconquassa
l'immota quiete di chianche e comignoli.
Nella fragranza del pane cotto nel forno a legna.
Forse si, lei era venuta dall'altro mondo:
un mondo non più alla moda
o che forse alla moda non era mai stato.
Un mondo estraneo a quella mutazione antropologica che
da tempo, irrimediabilmente,
aveva allontanato uomini e donne dalle loro radici,
cedendo il passo alla fluida virtualità dimentica della bellezza.
Un mondo che non piaceva a quanti hanno lasciato che
il passare delle generazioni consegnasse
al tempo, impietoso,
la meraviglia.

COMMENTO DELL’AUTRICE:
Cos’è la Meraviglia se non quel sentimento a cui tornare, per contrastare l’onnilaterale oblio della bellezza vissuto dal mondo contemporaneo?
Luoghi e persone, sempre più, condividono i loro destini: abbandonati alla decadenza di tutto ciò che non è apprezzato per la sua unicità, periscono.
Nell’attenzione all’alterità residente nel più piccolo come nel più grande degli enti c’è tuttavia il segreto di quel prezioso equilibrio entropico, da propagare in favore dell’oggi e del domani.
Ѐ racchiusa in questo la salvezza di luoghi e persone. Perseverare lungo i sentieri del bello, attraverso la cura dei patrimoni materiali ed immateriali che la Storia e Dio ci hanno donato è dunque l’unico modo per trasformare la meraviglia in valore, per se e per gli altri.
Ѐ quindi tempo di scegliere chi essere; cosa donare ai luoghi che si abitano fisicamente e spiritualmente.
Perché solo la Meraviglia cambierà il mondo.
Un grazie di cuore a chi verrà a visitarci, per ogni commento o like che vorrete lasciarci
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