“Le città sono sempre state come le persone, esse mostrano le loro diverse personalità al viaggiatore. A seconda della città o del viaggiatore, può scoccare un amore reciproco, o un’antipatia, un’amicizia o inimicizia. Solo attraverso i viaggi possiamo sapere dove c’è qualcosa che ci appartiene oppure no, dove siamo amati e dove siamo rifiutati” Roman Payne
Perché viaggiare? Ve la siete mai posta questa domanda?
È chiaro che viaggiare permette di andare incontro a molte esigenze. Viaggiando ci si allontana inevitabilmente dalla quotidianità, dalle persone noiose e dalle scocciature che vi assillano.
I viaggi vi regalano una pausa, un momento solo per voi durante il quale potete mettere a riposo la mente tranne che per questioni come “visitiamo prima il museo o la cattedrale?” o “dove andiamo a cena?”. La vostra voglia di partire vi porta a scoprire cose nuove, ad aprirvi a nuovi volti e nuovi fatti, a tendere le orecchie a una nuova lingua, ad avvolgere le papille attorno a sapori fino a questo momento inediti. E poi certo, viaggiando ricaricate le pile, tornate come nuovi. Dovete concedervi di partire per ricominciare poi meglio di prima. Per un viaggiatore non è così importante la destinazione ma partire, mettersi in movimento. La destinazione è necessaria, altrimenti non si potrebbero scandire i tempi del viaggio, le tappe, ma spesso non è importante quale essa sia, ma soltanto che ci sia. Questa potrebbe essere la metafora della vita, di come spesso non sappiamo esattamente dove andiamo ma dobbiamo andare avanti, non possiamo fermarci, a rischio di perderci. La vita è un’avventura e come tale noi non possiamo conoscere tutto di essa, ci dobbiamo aspettare delle sorprese, sempre e a qualsiasi età. Guai se non ci fossero le novità, se la storia si ripetesse, se il nostro futuro fosse già segnato. Con quale spirito affronteremmo una nuova giornata sapendo che sarà esattamente come “è stato scritto” e che noi non possiamo fare e non possiamo aspettarci nulla di originale da essa. Viaggiare significa sognare, anche per chi nella vita non riesce a realizzare quello che si vuole, in un viaggio, lungo o breve che sia, può essere quello che nei giorni normali non riesce ad essere… e allora perché non viaggiare sempre? Oppure fare della nostra vita, quella di tutti i giorni, un perenne viaggio.
Ecco perché chi viaggia vive due volte e forse molte di più.
Cos’è che più di tutto vi spinge ad assecondare la vostra voglia di viaggiare?
“Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina” (Agostino d’Ippona)
Il perché si viaggia è una questione assolutamente personale. Una risposta alla domanda sul perché viaggiare permette di andare incontro a molte esigenze. Viaggiando ci si allontana inevitabilmente dalla quotidianità, dalle persone noiose e dalle scocciature che ci assillano. I viaggi ci regalano una pausa, un momento solo per noi durante il quale possiamo mettere a riposo la mente. La nostra voglia di partire ci porta a scoprire cose nuove, ad aprirci a nuovi volti e nuovi fatti, a tendere le orecchie a una nuova lingua, ad avvolgere le papille attorno a sapori fino a questo momento inediti.
E poi certo, viaggiando ricarichiamo le pile, torniamo come nuovi. Dobbiamo concederci di partire per ricominciare poi meglio di prima.
Fin qui tutto vero, siamo d’accordo. Ma ve lo chiedo ancora una volta: cos’è che più di tutto vi spinge ad assecondare la vostra voglia di viaggiare? Com’è che puntualmente cedete alla tentazione di cliccare sul tasto “conferma volo”?
Il perché si viaggia è una questione assolutamente personale. Proverò a spiegarvi i miei motivi augurandomi che, scrivendo, io riesca a cogliere e concretizzare l’essenza di un discorso che scava in profondità e che non è semplice sintetizzare a parole. Viaggiare è quello che più di tutto ci fa sentire vivi, autentici, concreti. Si viaggia perché viaggiare è la cosa per la quale vale sempre la pena. Non si sbaglia mai a viaggiare. Non esistono aerei sbagliati, treni sbagliati, destinazioni sbagliate. Comunque vada, ogni viaggio ci avrà reso indubbiamente più ricchi. E avremo aperto uno spiraglio in più nella nostra mente. E avremo riempito i nostri occhi di qualcosa di insolito che, dopo averne fatto esperienza, resterà per sempre nostro pur avendolo conosciuto a chilometri di distanza.
Saltare su un treno o anche semplicemente mettersi uno zaino sulle spalle e partire all’avventura per scoprire nuovi paesi, conoscere diverse culture e tradizioni e soprattutto fare nuove amicizie… viaggiare è questo e molto altro.
Si viaggia perché si è naturalmente curiosi, e viaggiando ci sembra di trovare molte più risposte alle nostre domande che non restando a casa, o perché amiamo meravigliarci per qualsiasi cosa noi vediamo, da quella più banale a quella più insolita.
E il tempo che trascorriamo in viaggio lo passiamo sorridendo, e stando bene, come in nessun altro momento. È per questo che dovremo farlo spesso. Tutti dovrebbero farlo spesso. Anzi, dovrebbe diventare una terapia prescrivibile, il viaggio. Così non si avrebbero più scuse per non partire.
Viaggiare insegna intrinsecamente a mettere in discussione noi stessi, le nostre idee, i nostri comportamenti e le nostre sensazioni. Ad ogni passo, in ogni tappa, davanti ad ogni incontro o panorama, il nostro corpo risponde, ci segnala che stiamo provando qualcosa e quel qualcosa è l’emozione suscitata da quel momento. Viaggiare fa bene alla salute e alla mente: nuove esperienze, capacità di gestire i propri sentimenti e gestione delle situazioni stressanti risultano molto più facili quando la mente è in grado di farlo. Viaggiare permette alle persone di guardare le cose sotto un’ottica differente, di sviluppare gli eventi con oggettività. Viaggiare con gli altri poi permette di sviluppare l’empatia, essere complici, avere rapporti umani migliori. L’importante però nel complesso è comprendere che il viaggio è un momento di fuga, uno squarcio di felicità nella routine quotidiana e non può quindi diventare routine essa stessa, pena il decadimento di tutti i benefici che esso comporta.
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