L’arte e la moda, due mondi che all’apparenza potrebbero sembrare opposti, ma che forse, hanno più di un aspetto in comune. Non a caso, siamo costantemente immersi in un mondo dove gli stilisti si lasciano ispirare dall’arte e al contempo le gallerie aumentano le loro esposizioni dedicate ai grandi nomi della moda. La pittura ha ripercorso e si è evoluta in parallelo con la società e il mondo dell’innovazione. Se ci riflettiamo, la moda non è poi così lontana da tutto ciò. Pensiamo solo alle ragioni che muovono le grandi case di moda nell’ideazione delle loro collezioni: tutte, in un modo o nell’altro, nascono per aiutare le persone a esprimere sé stessi. È vero anche, che la moda è per sua natura temporanea e come l’arte, cambia e si adegua al volere sociale. Lo stesso cambiamento radicale, che subì l’abbigliamento femminile quando Coco Channel e Yves Saint Laurent disegnarono negli anni 50 e 60 i primi pantaloni come simbolo dell’emancipazione delle donne, ne è un chiaro esempio. Alla fine, anche se nella divisione delle Arti Tradizionali la moda non c’è, gli stilisti sono artisti e quando due artisti si incontrano, danno vita a qualcosa di incredibile…
Definire la moda può risultare alquanto ostico, in quanto siamo abituati ad interpretarla come un qualcosa di visivo, ma dietro ogni abito, ogni usanza, si cela qualcosa di più intrinseco. La moda può essere definita come un fenomeno sociale che mira all’affermazione personale, in un dato momento storico, in una determinata area geografica, all’interno di una cultura, con modelli comportamentali estetici ed artistici che mirano a farci sentire parte di un gruppo o una collettività.
Il mondo dell’arte e quello della moda sono riusciti in un’impresa ardua: non solo registrano risultati positivi in un periodo di crisi economica generale, ma dimostrano come il gusto e il senso estetico si trovino ancora oggi alla base del sentire comune. La moda e l’arte fanno lo stesso mestiere: spesso si condizionano a vicenda, altre volte l’una è foriera di novità per l’altra. È il senso estetico ciò che accomuna arte e moda. Sarà poi il modus operandi di ognuna a caratterizzarle. Spesso le due discipline si incontreranno su un terreno comune, dando vita a dei capolavori senza tempo.
Nel mondo odierno l’industria della moda continua ad ispirarsi fortemente alla storia dell’arte, facendo chiaro riferimento all’operato dei più grandi maestri di tutti i tempi o, in altre occasioni, coinvolgendo concretamente i nomi di importati artisti contemporanei. Tale sodalizio, che genera capi dalle forme, dai soggetti e dai colori iconici, non deve stupirci, poiché nasce dalla contaminazione di due essenze affini, in quanto la moda, a certi livelli, è letteralmente arte da indossare. Ma qual è l’obiettivo degli stilisti che si ispirano, e si sono ispirati, al mondo dell’arte? L’intento perseguito è sicuramente quello di creare capi che sono dei veri e propri capolavori, destinati a diventare emblemi di un design da indossare ogni giorno.
Il rapporto arte-moda
L’abbigliamento è, al tempo stesso, una scienza, un’arte, un’abitudine, un sentimento. (Honoré de Balzac).
L’abbigliamento, esplorato in molteplici direzioni già all’inizio del Novecento tramite artisti dell’Art Nouveau e delle Avanguardie Storiche che applicarono le proprie concezioni estetiche al progetto dell’abito femminile, venne inteso come vestito artistico, individuale e riformato rispetto alla moda corrente. Gli artisti dal Futurismo al Costruttivismo, dal Simultaneismo al Surrealismo, fino alla Pop art e all’Informale, sostenevano l’idea che ogni pensiero estetico creativo dovesse proiettarsi nel futuro, dal teatro alla cucina, dall’architettura alla musica, dalla pittura alla moda e in ogni ambito del quotidiano. Per i futuristi, come Balla e Depero, il vestire avrebbe preso le forme e i colori dei quadri e avrebbe rispecchiato sul corpo l’ideale dinamico e rivoluzionario della poetica del Manifesto futurista in contrapposizione all’estetica dell’abito borghese, vecchio e grigio. Inoltre la moda attinge al passato come ad un vasto repertorio di elementi stilistici, segni-forme-colori, da reinterpretare nella ricerca di memoria storica e nostalgiche eleganze da riportare al presente, talvolta per dissacrare e sconvolgere in modo ironico e giocoso gli elementi storici come avviene nelle creazioni di Vivienne Westwood e Jean Paul Gaultier. Il continuo rilancio delle mode crea un ritmo veloce di cambiamento del gusto collettivo e di corsi e ricorsi storici; anche il ritorno sulle passerelle di un determinato capo, come è avvenuto recentemente per corsetto, trench o kilt, bestsellers delle ultime stagioni, è dovuto ad un fenomeno di revival. Le diverse ispirazioni stilistiche convivono e sfilano sulle passerelle le une accanto alle altre; a volte, contaminate tra stili diversi, ma assolutamente nuove nello spirito e mixate liberamente.
La moda nutre con il revival la sua insaziabile necessità di rinnovamento e tende, come ultimo obiettivo, all’assiduo incentivo del consumo della produzione industriale. La moda guarda alle audaci sperimentazioni e ne rielabora i valori estetici con gioiosa ispirazione che nel tempo daranno risultati che non smetteranno mai di stupirci. La moda di oggi ha assunto un aspetto totalmente diverso, infatti c’è molta più democratizzazione quando si parla abbigliamento e accessori. Grazie ad una mente più aperta si accetta il “diverso”, si può vantare un mix di look e stili che danno un valore aggiunto alla nostra società. C’è una voglia di scoprire culture diverse e costumi di altri popoli. È nella natura della moda e dell’arte di cambiare ed evolversi nel tempo. Che sia una riflessione sul passato, un’osservazione sul presente o una speculazione sul futuro, è chiaro che moda ed arte sono sempre indissolubilmente unite e con un occhio di riguardo verso l’impatto ambientale e sociale.
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