Gli anni ’90 sono un decennio che suscita tanta nostalgia per molte persone. C’era qualcosa di speciale in quel periodo, un mix di semplicità e innovazione che lo ha reso memorabile. Che sia per la musica, i videogiochi, lo sport o i ricordi condivisi, c’è sempre qualcosa che ci fa sorridere pensando a quegli anni; di sicuro li ricorderemo per gli anni delle immense compagnie, gli anni in motorino sempre in due (come nella canzone degli 883). In quel periodo, così semplice e concreto, le cose erano più lente, ma in modo positivo, si viveva molto nel “qui e ora”. Ripensare agli anni ’90 è un po’ come una boccata d’aria fresca rispetto alla frenesia della vita moderna. Erano anni di cambiamento, in cui si stava passando da una società analogica ad una digitale ma ancora fatta di semplicità e di connessioni genuine, dove musica, nuove correnti, amici, compagni di scuola, li abbiamo vissuti un po’ meglio, più da vicino, più vivi.

In particolar modo questi ultimi evocano molte immagini e ricordi che lasciano spazio a chiacchierate durante le pause scolastiche con interazioni che avvenivano principalmente faccia a faccia, attraverso telefonate fisse o scrivendo lettere.
La Storia di Fabio Costantino 1993
Settembre 1993 primo giorno di scuola superiore. Il ricordo è talmente vivido che a distanza di 32 anni, ogni volta che ci penso, lo rivivo ancora. È un momento speciale, ricco di emozioni contrastanti: eccitazione, ansia, curiosità, quindi l’inizio di un nuovo capitolo della vita che segna il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, con tante nuove esperienze da affrontare. Avevo finito la scuola media, dove conoscevo tutti, per entrare in un mondo completamente nuovo con l’obiettivo di fare nuove amicizie e adattarmi rapidamente alla nuova realtà. Quello che mi colpì maggiormente fu il momento della pausa. Con i nuovi compagni i discorsi erano molto diversi: si parlava di film, musica, hobby, e lentamente mi sono sentito parte di quel gruppo di persone che avrebbero condiviso con me altre esperienze di vita.

Nel mio percorso scolastico ho avuto l’opportunità di conoscere diverse persone, e uno dei legami più significativi che ho sviluppato è con il mio compagno di classe Fabio. Tra tutti gli amici si è distinto per la sua bontà d’animo e la capacità di esserci sempre, nei momenti belli e in quelli meno facili. Questo amico, che considero una persona davvero speciale, è una brava persona in tutto e per tutto. La sua sincerità è una delle qualità che più apprezzo in lui, non ha paura di esprimere le sue opinioni, ma sempre con rispetto e senza mai voler offendere nessuno. Inoltre sa ascoltare, ed in un mondo dove spesso siamo circondati da persone che parlano troppo e ascoltano poco, lui è sempre riuscito a dedicare del tempo per me, senza distrazioni o superficialità. Ma ciò che rende davvero Fabio una brava persona è il suo spirito di altruismo. Non è stato raro vederlo aiutare chi ha avuto bisogno, senza aspettarsi nulla in cambio. Che si tratti di un favore, supporto concreto in una situazione difficile o anche solo di un gesto di gentilezza, lui è sempre pronto ad offrire il suo sostegno. Questo atteggiamento di generosità è una delle ragioni per cui tutti lo apprezzano così tanto. Quel buon ragazzone con il tempo tra studio e fatica ha saputo trasformare quella passione da bambino che aveva per lo sport, il calcio, le telecronache…ricordo le rivalità tra compagni chi era Milanista come me, chi Juventino, chi Interista, chi tifava Fiorentina a quei tempi (a proposito cito testualmente un altro mio compagno Daniele detto Caniggia al quale dedicherò un’altra pagina di vita), ma sempre uniti nel tifare Reggina la squadra della nostra città.

Ad oggi Fabio dopo tanto studio e tanta gavetta è co-fondatore e caporedattore di FcInterNews.it, il sito non ufficiale dell’Inter più importante e visitato al mondo. Fabio è l’esempio tangibile di chi con perseveranza ed una buona dose di impegno ha trasformato la propria passione in una carriera lavorativa vivendola come una delle esperienze professionali più gratificanti.

Nel mondo di oggi, spesso siamo abituati a sentire storie di persone che cercano solo di raggiungere i propri scopi, a volte a scapito degli altri. Tuttavia, esistono anche persone che seguono i loro sogni e che nel loro percorso di vita si distinguono per la loro bontà d’animo, la loro disponibilità a fare del bene e la loro capacità di essere un punto di riferimento per chi li circonda. Queste persone sono quelle che definiremmo “buoni ragazzoni”, ovvero individui che incarnano la gentilezza, l’altruismo e il rispetto verso gli altri. Un buon ragazzone non è necessariamente una persona che si fa notare in grandi occasioni, ma piuttosto chi si distingue nei piccoli gesti quotidiani. Si tratta di qualcuno che non esita a prestare una mano, che sa ascoltare senza giudicare e che ha una parola di conforto pronta per chi ne ha bisogno. La sua bontà non è mai forzata, ma nasce da una sincera empatia verso gli altri.
E allora miei Cari tifosi: forza Inter, forza Milan, forza Reggina… anche se è importante solo il colore della maglia ed essere felici quando la nostra squadra del cuore vince, ricordatevi è il colore del cuore che conta. Forza Fabio.