Cos’è la creatività? Per quanto se ne discuta, è difficile definire questa parola in poche righe. Molti autori, soprattutto nel campo della psicologia, ci hanno provato con esiti diversi. Ognuno ha la sua definizione e molte differiscono o si contraddicono. Il concetto di creatività ha origini profonde, etimologicamente vuol dire trarre dal nulla, fondare, costituire, produrre cose nuove e originali. L’atteggiamento creativo non è prerogativa del genio, ma un’arte comune, potenzialmente accessibile a tutti, e può essere fruttuosamente suscitata e coltivata. Senza dubbio è un talento innato, che uno ha dentro di sé, una sorta di dote che si accompagna alla fantasia, alla fervida immaginazione. Oppure la predisposizione che appartiene ad alcuni soggetti più di altri a realizzare qualcosa di nuovo e unico, che rende una persona più interessante e rara, ricercata. Questo grande dono ognuno lo esprime come meglio crede impiegandolo come capacità personale di guardare la realtà in modo diverso divenendone abito mentale produttivo o di stimolo alla predisposizione di scoprire soluzioni diverse, utili ad apprendere tecniche che la favoriscono. Essa, non va solo intesa come un complesso di predisposizioni innate che possono venire più o meno sviluppate da famiglia, scuola, società, ma anche come una risorsa preziosa che va coltivata ed ampliata attraverso percorsi personali che accomunati al talento che ciascuno di noi possiede può esprimerla nel modo che più gli si addice, senza sforzo alcuno. Si sente frequentemente dire che questa capacità è propria dei bambini e che dall’età adolescenziale a quella adulta va diminuendo in modo progressivo. Eppure questa forza interiore a cui chiunque può attingere, può e deve essere stimolata e rinforzata negli anni a seguire tentando di comprendere la nuova direzione intrapresa dal nostro nuovo processo creativo per non mandare in fumo le nostre inclinazioni naturali ma dare loro spazio.
Sicuramente è una delle sensazioni più appaganti che si possano sperimentare!
L’attitudine ad immaginare delle soluzioni originali ed efficaci è presente in tutti noi sin dalla nascita. Essa può essere liberata e tonificata con un allenamento quotidiano, una ginnastica mentale, destinata a sviluppare la fluidità, la flessibilità e l’originalità del pensiero. Alla base della creatività dev’esserci una buona dose di curiosità senza la quale nessuna ricerca potrebbe esser fatta, non esisterebbero motivazioni per cercare di capire, né tanto meno per progettare in qualsiasi campo. La creatività conta. Conta nell’arte, nella scienza, nella cultura, nell’economia e nel mondo del lavoro in generale, ed essa è dei cuochi, degli stilisti, degli ingegneri, di chi progetta comunicazione d’impresa….
IL NOSTRO IO E LA CREATIVITÁ
La creatività umana coinvolge non solo il profilo cognitivo ma anche l’orizzonte affettivo-emozionale della nostra soggettività, costituito da sentimenti, bisogni, pulsioni, interessi, passioni e desideri. Il nostro IO crea connessioni in rapporto all’azione del pensare in anticipo, del generare un’intuizione, del rielaborare l’orizzonte percettivo sotto il profilo personale e critico, del migliorare la comprensione delle situazioni problematiche, ipotizzando e trovando soluzioni alternative, originali ed innovative. Se questa capacità come ebbe a scrivere Proust risulta essere come “Il vero viaggio di scoperta che non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi, di possedere un nuovo sguardo che scorge aspetti nuovi, prospettive non indagate, implicazioni inattese, che trova soluzioni insperate per problemi mai risolti”, la molla del suo agire è data dalla conoscenza che si rincorre con la facoltà cognitiva dell’inventare, del coltivare gli stimoli sensoriali, del giudizio critico. Tale predisposizione capace di realizzare qualcosa di nuovo e unico, rende una persona più interessante e rara, ricercata. Chi è creativo usa il suo dono così unico e speciale, che può essere utile in diverse situazioni. Può trasformare il suo estro in arte: nella pittura, nella scultura, oppure nella vita di tutti i giorni, creando oggetti d’uso quotidiano o qualcosa di speciale da donare alle persone care. Ma la creatività umana è solo la dote di quei pochi fortunati chiamati artisti, o è di tutti gli esseri umani? Indubbiamente questa capacità accomuna l’attività artistica con ogni altra esperienza creativa dell’essere umano, anche quelle più banali della vita quotidiana che non comportano la produzione di un oggetto o la soluzione di un problema, ma è pur vero che anche chi non possiede un talento artistico, non sa tenere in mano un pennello o non riesce a suonare nessuno strumento, presenta comunque un potenziale creativo che va salvaguardato e che se opportunamente sviluppato può consentirgli di vivere esperienze straordinarie e meravigliose. Certo non tutti otterranno come risultato un capolavoro artistico eccelso, ma è possibile essere messi o trovarsi nelle condizioni di poter vivere lo stesso entusiasmo, le medesime straordinarie sensazioni che un artista vive dipingendo, o il musicista componendo. La creatività non è un qualcosa di astratto, né un tratto del carattere o abilità tecnica, o una capacità che coinvolga una sola dimensione dell’individuo (cognitiva, affettiva, organica). Ad esistere sono delle persone che in certi momenti della loro vita riescono a vivere esperienze creative e riescono a generare dei veri e propri atti creativi.
E voi in che cosa e come avete dato prova della vostra creatività?
Lasciate un commento e parlate di come il pensiero creativo ha permesso di trovare idee o soluzioni nuove riuscendo a combinare gli elementi a disposizione in qualcosa di nuovo e funzionante, o di risolvere problemi in modo originale modificando l’esistente migliorandolo.
POST A SEGUIRE: SCOPRIRE LA CREATIVITA’ IN SE STESSI