Salute e benessere rappresentano un territorio da riconquistare per tutti noi, una terra promessa di cui tutti sembrano cercare una mappa, destinati a trovarne solo alcuni frammenti. Salute e malattia sono due poli opposti tra i quali oscilliamo tutti nel corso della nostra esistenza. In base alle risorse ed ai comportamenti che mettiamo in atto ci possiamo avvicinare al polo della salute, allontanandoci automaticamente da quello della malattia. Per attuarlo è necessario compiere scelte consapevoli che permettano di usare al meglio le risorse interne a disposizione, accrescendo la propria resilienza e la capacità di metterne a frutto le potenzialità. Forse un approccio positivo al mondo può potenziare la capacità di impiegare al meglio le proprie risorse: gli individui con un forte senso di coerenza reagiscono in modo dinamico alle sollecitazioni e possono attivare comportamenti adeguati alla situazione di cui sono i protagonisti.

Esiste un equilibrio ottimale per ognuno di noi che ci aiuta ad acquisire una maggiore consapevolezza di ciò che siamo e, di conseguenza, di ciò che vogliamo, lavorando su pensieri ed emozioni che si agitano dentro di noi. Chi è in armonia con il proprio corpo e la sua mente ha l’energia giusta per prepararsi a dare vita e accogliere il nuovo.

La mancata realizzazione di un desiderio

Quando un desiderio non si realizza molte persone cadono nello sconforto perché la loro felicità dipende dalla realizzazione di quel desiderio, innescando un vortice di sentimenti (sgomento, frustrazione, senso di colpa, rabbia) che in genere conduce ad una crisi di vita. A materializzarsi è un ottovolante di sentimenti che fluttuano fra speranze, illusioni, attese, urgenza di guarigione, senso di fallimento. Di frequente queste emozioni non vengono comprese se non da chi li vive. Tanti sono gli esempi di desideri non realizzati: la persona amata che se ne va… la casa in affitto non accordata… il marito che sceglie l’amante…l’esame del figlio andato male… la gravidanza che non arriva…. 

Spesso ci si scontra con parole ed atteggiamenti superficiali, duri e dolorosi ed in questo post descriveremo il tema dell’infertilità ed il percorso di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). L’infertilità è considerata una variabile imprevista nel ciclo di vita della famiglia ed è un evento che comporta la riorganizzazione degli equilibri dell’intero sistema familiare: la difficoltà a concepire un bambino non mette in discussione solo la possibilità per la coppia di diventare genitori, ma anche quella per i familiari di diventare nonni o zii. La diagnosi di infertilità fa entrare il nucleo familiare in contatto con la dimensione della perdita, mettendo in crisi una delle funzioni principali della coppia: quella generativa. Quest’ultima non è ovviamente rappresentata soltanto da un figlio, ma da qualsiasi progetto che si identifica come terzo rispetto alla coppia, permettendo ai partner di sentirsi non una sterile vicinanza di individui, ma una generativa condivisione di identità. L’infertilità è un’esperienza stressante che coinvolge ogni aspetto della vita personale e sociale e mina profondamente l’identità maschile e quella femminile: la prima per ciò che concerne il tema della virilità e quindi della capacità di riprodursi come rappresentazione di potenza sessuale; la seconda perché nega la complessa esperienza della maternità. I molteplici stress psicofisici che la coppia vive, possono mettere in crisi oltre all’identità individuale maschile e femminile, anche la capacità della coppia stessa di sostenere e proteggere i due partner. La coppia che intraprende un percorso di PMA affronta molte prove a cominciare dai molti accertamenti medici che vengono richiesti, alla difficoltà di reperire informazioni chiare, alla fatica di parlarne con amici e parenti, al sentimento di isolamento sociale che può manifestarsi, alla dimensione luttuosa con cui la coppia si confronta, legata alla perdita della possibilità di concepire un bambino spontaneamente.

La speranza attaccata ad un filo

Il divenire genitori rappresenta una tappa fondamentale ed universale del ciclo di vita che risente da una parte del contesto sociale e culturale in cui la coppia è inserita e dall’altra del processo dello sviluppo individuale che sin dal periodo adolescenziale, con l’innamoramento e le prime relazioni di coppia, assume il valore di nucleo attivatore per tutelare il naturale passaggio da figli a genitori. Fare un figlio sembra conservare nella nostra realtà sociale un’universale valenza biologica e psicologica. Tuttavia questo percorso può essere ostacolato da difficoltà procreative che possono avere diverse cause che vanno dalla sterilità, all’infertilità, alle malattie genetiche e a condizioni piscologiche e/o traumatiche specifiche. L’impatto sul vissuto personale e di coppia delle difficoltà o dell’impossibilità di procreare necessita di un’ampia rete di supporto multidisciplinare che sostenga e guidi nel delicato passaggio di accettazione e/o di scelta di percorsi alternativi, come ad esempio le tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA). Occuparsi di infertilità e sterilità significa occuparsi della contemporaneità di un problema di vaste proporzioni che presenta ripercussioni sia dal punto di vista clinico che della ricerca. Un aspetto fondamentale è quello di guidare la coppia su come superare le paure o i blocchi. È essenziale che, nonostante la crisi che stanno vivendo a causa dell’infertilità, il legame affettivo e sessuale sia mantenuto e rafforzato. La cura e il supporto emotivo tra la coppia è essenziale, non trascurando la comunicazione e lo stare insieme durante il trattamento come alleati. Fornirsi l’un l’altro calore, comprensione e incoraggiamento può attenuare il disagio e aiutare a mantenere speranza e illusione. L’importante è mantenere l’unione davanti al problema, condividere la responsabilità e prendersi cura l’uno dell’altro con affetto e rispetto. L’unione fa la forza non dimenticatelo!

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