Sicuramente il rapporto fra design e arte è ben più complesso di quanto si possa descrivere a parole, ma, ad ogni modo, è un quesito sul quale non possiamo che continuare a riflettere. Cerchiamo quindi di affrontare insieme l’argomento, approfondendo non solo le definizioni di design e arte, ma le principali differenze insite tra le due discipline, la loro intersettorialità e, infine, portando ad esempio alcuni oggetti che si trovano, di fatto, sul confine tra design e arte. Alcune persone considerano i due campi come strettamente correlati, altre credono che essi siano completamente differenti. In generale, si può dire che l’arte è un’attività creativa che si concentra principalmente sull’espressione di emozioni, sensazioni e idee personali. L’artista cerca di comunicare un messaggio attraverso forme, colori, suoni o immagini, spesso in modo soggettivo o astratto. L’arte può avere un valore estetico, culturale o sociale, ma non necessariamente deve avere una funzione pratica o utilitaria. Il design, d’altra parte, è un’attività creativa che si concentra sulla progettazione di oggetti, ambienti o servizi che soddisfino specifiche esigenze funzionali ed estetiche, con il designer industriale che segue un processo razionale e sistematico per definire un problema, identificare le esigenze degli utenti e sviluppare una soluzione che sia efficiente, utile e attraente. Per comprendere il rapporto intrinseco che unisce le discipline di arte e design bisogna per forza partire dalla definizione dei due concetti. Per ora con “opera d’arte” s’intende solitamente un oggetto unico, creato in modo artigianale, che prima di tutto mira alla sua funzione estetica. Tali oggetti non hanno quindi una funzione pratica, ma esistono e sono creati per portare bellezza e suscitare emozioni o riflessioni in chi li ammira. Un’opera di design, invece, presenta caratteristiche tendenzialmente diverse dall’opera d’arte in termini di progettazione, realizzazione e funzione. Tali oggetti, infatti, seppur condividendo la ricerca dell’estetica tipica delle opere d’arte, hanno spesso una finalità specifica e sono solitamente realizzati in modo industriale; pertanto, di fatto, si tratta di opere seriali piuttosto che uniche.

Il rapporto fra design e arte: le principali differenze

Il rapporto tra arte e design, in particolare il design industriale, è un argomento che ha suscitato notevoli dibattiti nel corso degli anni, a causa della difficoltà di definire precisamente le differenze tra queste due discipline. Da quanto detto finora si capisce facilmente come la funzionalità sia la principale differenza tra un’opera d’arte e una di design. La seconda tipologia di oggetti, infatti, nasce per soddisfare una qualsiasi necessità individuale o collettiva e, quindi, per migliorare la qualità della vita. Se da un lato tale differenza esiste, dall’altro va detto, però, che le due discipline non sono più così distanti come si potrebbe pensare. Sempre più opere di design tendono a essere considerate opere d’arte, soprattutto quando si vestono di allusioni e significati, allontanandosi, nella loro realizzazione, dalla visione industriale del design classico. Così facendo, infatti, tali oggetti acquisiscono una nuova unicità, pur mantenendo intatta la funzionalità che li contraddistingue. Continuando il ragionamento, si può dire che un’opera di design si avvicina ad essere considerata un’opera d’arte quando nella sua produzione viene portato in secondo piano il ruolo dell’industria e riportato in auge, invece, il lavoro artigianale, inteso come la produzione di pezzi fatti o rifiniti a mano, cosicché alla fine ogni pezzo risulti diverso dall’altro. In qualche modo, unico. Uno dei settori in cui tale convergenza ha luogo in modo evidente è il settore dell’arredo di design. Non a caso, infatti, sempre più spesso è possibile trovare complementi d’arredo caratterizzati da peculiarità che sembrano unire quelle distintive delle due discipline: sono unici, realizzati in modo artigianale, ma comunque estremamente funzionali. Arte e design sono due discipline non prive di eccellenti punti di contatto, dove la funzionalità incontra l’espressività fino a raggiungere un linguaggio universale, in cui l’estetica concorre a trasmettere un messaggio.

Design e arte: un’alchimia creativa reciproca

L’attenzione per la bellezza e l’estetica lega il design all’arte ed entrambe queste discipline sono influenzate dalla creatività e dalla funzionalità. Il rapporto tra arte e design è sempre stato un campo aperto all’interpretazione, e la collaborazione tra i due può portare a risultati interessanti e innovativi. Un designer, industriale o meno, può trarre ispirazione dell’arte per creare un prodotto innovativo e interessante, e lo stesso può essere utilizzato per decorare un ambiente collocandolo come opera d’arte. I prodotti diventano testimoni del genio creativo del designer e dell’affinità di quest’ultimo con il suo contesto culturale e storico. È come una sorta di dialogo tra il designer, l’oggetto e il pubblico, dove l’oggetto funzionale diventa un punto di riferimento emotivo e simbolico. Questo rapporto però è complesso e variegato e dipende dalle esigenze, dalle tendenze e dalle influenze culturali del momento. Tuttavia, sia l’arte che il design sono attività creative che mirano a migliorare la nostra vita, a comunicare idee e sensazioni, a soddisfare le nostre esigenze e a stimolare la nostra immaginazione. Il design è da sempre una forma d’arte che ha il compito di creare oggetti utili ed esteticamente piacevoli. Tuttavia, non tutti accettano questa definizione del design, considerandolo solo come un esercizio di risoluzione di problemi. In realtà, il design può diventare arte quando trascende il mero scopo funzionale e si apre alla sperimentazione creativa, all’espressione personale e all’innovazione. Il design italiano, da sempre, con la sua sperimentazione e a volte con la sua ironia ha cercato di elevare oggetti di uso quotidiano allo stato di opere d’arte spesso iconiche. In questo contesto, il design può superare la nozione di soluzione di un problema e diventare un’espressione di creatività, soggettività e originalità. L’artista-designer può utilizzare i fattori funzionali come una tela di base sulla quale dipingere figure e forme, combinando colori, materiali e texture per creare oggetti unici e personalizzati. Oggi il design è anche interior design, land design, light design, dressing design, graphic design, urban design e molto altro, e si incontrano quando vanno ad impattare il modo di pensare e di agire di un singolo o di un gruppo di individui; quindi, in entrambi i casi siamo di fronte ad un modo di ragionare nel quale emergono forti assonanze. Gli artisti hanno guardato al design e i progettisti si sono espirati all’arte, ognuno secondo la propria aria del tempo. Non esisterà mai una linea di demarcazione definita tra ciò che è arte e ciò che è design, ma in entrambi i campi sarà sempre la componente tecnica, emozionale e sensoriale ad essere fondamentale.

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